Luigi Ceci
Sintassi latina
Genitivo con esse, fieri, videri, putari, haberi ecc.
Il genitivo, invece d’essere unito direttamente al sostantivo da cui dipende, si trova anche unito ad esso per mezzo dei verbi esse (nel senso di “appartenere”), fieri (“appartenere”, “diventare proprietà”), putari, videri, haberi, duci ecc. (“essere stimato proprio, conveniente, adatto” ecc.).
Esso però non dipende dal verbo, ma dal soggetto del verbo e corrisponde generalmente al genitivo possessivo o al genitivo di qualità.
Haec domus est Antonii.
Haec facta sunt Antonii.
Haec opinio eorum videtur.
Perciò, quando corrisponde al genitivo di qualità, può e deve cambiarsi in ablativo in tutti quei casi che si sono indicati a proposito del genitivo di qualità.
Antonius fuit excelsa statura.
Estote bono animo.
Liv. 1, 25, 13: Imperio alteri aucti, alteri dicionis alienae facti.
Cic., de orat. 1, 60, 257: Disputatio non mediocris contentionis est vel ad memoriam vel ad imitandum.
Cic., de nat. deor. 2, 18, 48: Nam posse fieri ut sit (mundus) alia figura, innumerabilesque mundos alios aliarum esse formarum.
Si notino le frasi est Antonii, est patris, est boni viri = “è proprio”, “è ufficio”, “è dovere di Antonio, del padre, del galantuomo”.
Per dire però “è proprio di me, di te, di noi, di voi”, si dice meum, tuum, nostrum, vestrum est. Per dire “è proprio di me, di te maestro”, si dice meum, tuum magistri est. Per dire “è proprio di noi, che siamo diligenti”, si dice nostrum est, qui diligentes sumus.
N.B. “E’ da stolto” si dice stultum est e stulti est; “è da pazzo”, “è da audace”, si dice solo amentis, audacis est, perché gli aggettivi amens e audax sono di una sola terminazione al nominativo singolare.