Luigi Ceci
Sintassi latina
Dativus ethicus
E’ un più libero dativo di comodo. Indica un interesse spirituale, una partecipazione affettiva del parlante o del parlato all’azione, mentre il dativo di comodo indica un interesse materiale. Il dativo etico può non essere espresso: mancherebbe solo l’elemento affettivo. Perciò fu detto non indispensabile o superfluo.
E’ peculiarmente usato nel linguaggio familiare: lettere, commedia, dialogo, satire.
Spesso a questo dativo van congiunte le particelle at, hic, en, em, ecce. In Plauto e Terenzio, è frequente em tibi. Ecce tibi è frequente in Cicerone:
Cic., ad Att. 2, 7, 19: ecce tibi… accepi litteras tuas.
Cic., de or. 2, 94: Ecce tibi est exortus Isocrates.
Senza particella:
Cic., Verr. 2, 3, 213: mihi tu… istius audaciam defendis?
Or., Epist. 1, 3, 15: Quid mihi Celsus agit?
Virg., Aen. 5, 162: Quo tantum mihi dexter abis?
Il dativo etico si limita ai pronomi di prima e seconda persona. Ma i poeti vanno oltre:
Virg., Aen. 12, 767: nautis olim venerabile lignum.
Ov., Fast. 6, 173: piscis adhuc illi populo sine fraude natabat.